Sorta già nel 1868, la “Società della gioventù Cattolica” diede vita alla formazione dei giovani cattolici attraverso un programma sintetizzato dal motto “preghiera, azione e sacrificio”. Si tratta di un trinomio che caratterizza e segna tutta la storia dell’Azione Cattolica fino ai nostri giorni.
Dopo i fatti del 1931, che videro la chiusura dei circoli giovanili e gli accordi col regime fascista, anche la Società della gioventù cattolica, come tutti gli altri rami dell’Azione Cattolica, dovette indicare nel nome l’appartenenza all’A.C. per cui prenderà il nome di Gioventù italiana di Azione Cattolica, abbreviata in GIAC.
Lo scopo primario che si poneva per il settore giovanile era quello della formazione religiosa. Vennero fondati nei primi anni Venti dei gruppi specifici per bambini e ragazzi: nacquero le cosiddette “sezioni minori” che comprendevano gli Aspiranti, divisi successivamente in Aspiranti minori (10-13 anni) e aspiranti maggiori detti anche pre-Ju (13-15 anni); gli Juniores e i Seniores o soci effettivi.
Ogni socio era chiamato ad un’intensa vita spirituale: partecipazione alla messa, recita del rosario, meditazione mattutina, partecipazione alle ore di adorazione mensile ed alle visite al Santissimo Sacramento.
Parte importante della formazione dei giovani era ritenuta la partecipazione alle gare di cultura religiosa organizzate a livello diocesano, regionale ed interregionale.
I giovani in possesso di particolari doti sia di zelo che di carisma personale erano invitati a frequentare appositi corsi attivati a livello diocesano per conseguire il grado di aspirante-capo oppure di guida ju (per la categoria degli effettivi juniores).
Negli anni Trenta sotto la presidenza di Angelo R. Jervolino (1890-1985) venne fondata la casa editrice Ave (Anonima Veritas Editrice) che pubblicava tutta una gamma di sussidi formativi che si aggiungevano ai periodici “Gioventù italica” e “L’Aspirante”. Nel 1936 cominciò ad uscire “Il Vittorioso”, una specifica rivista settimanale illustrata dedicata ai ragazzi, che ottenne un successo straordinario ed una grande diffusione tra le giovani generazioni che militavano in Azione Cattolica.
A livello diocesano operava un Consiglio composto dal presidente, dall’assistente diocesano, da alcuni consiglieri di diritto e dai delegati specializzati nei vari settori di attività.