Armida Barelli nasce il 1° dicembre 1882, in una famiglia della agiata e laboriosa borghesia milanese; i suoi genitori non la educano ai valori religiosi. Dal 1895 al 1908 studia in un collegio svizzero, dove impara ad amare e conoscere il Signore. Al ritorno a casa, osteggiata dalla famiglia che la vuole dare in sposa, Armida, invece, sceglie di impegnarsi ad aiutare orfani e figli di carcerati. Nel 1910 incontra Padre Agostino Gemelli, che si rivelerà una presenza fondamentale per la sua vita.
Nel 1917 durante la Grande Guerra si occupa di far consacrare i soldati al Sacro Cuore, da lei tanto amato. Nel febbraio del 1918 il Cardinale Ferrari di Milano le chiede di dare inizio alla Gioventù Femminile Cattolica Milanese: Armida all’inizio tentenna, ma poi accetta. Da lì il passo verso Roma è breve; il 28 settembre 1918 Benedetto XV la nomina Presidente Nazionale della Gioventù Femminile.
Armida percorre tutta l’Italia per incoraggiare, fondare e dare vita alle numerose associazioni della GF in tutta Italia. Dice di essere “la zingara di Dio”, per indicare i suoi viaggi in Italia, fatti con pochi bagagli e leggeri. Nel 1919 istituisce con Padre Gemelli una famiglia di laiche consacrate a Dio. Prosegue nel frattempo il suo operato per fondare l’Università Cattolica. Nel 1921 nasce la “Società degli Amici dell’Università Cattolica” e il 7 dicembre di quello stesso anno si inaugura l’Università Cattolica del Sacro Cuore, di cui lei è nominata “cassiera”. Nel 1923 a Xi’an (Cina) nasce l’Istituto Benedetto XV dal quale verrà la Congregazione delle Suore Francescane del Sacro Cuore, che esiste ancora oggi.
Tra il 1927 e il 1929 organizza l’Opera della Regalità, per diffondere la vita liturgica e la spiritualità cristocentrica. La sua dedizione alla GF la porta non solo a percorrere tutta l’Italia, ma anche a organizzare convegni, conferenze, incontri, attività culturali e pellegrinaggi. Nel 1946 lascia la presidenza della Gioventù Femminile. La diffusione è ampia tanto che nel 1948 il convegno di Roma, ospita un milione di iscritte. Nel 1949 iniziano a manifestarsi i sintomi di una malattia, che lei vive accettandola nella preghiera, con grande dignità, continuando a lavorare per la GF; offre la sua sofferenza per la nascita della Facoltà di Medicina del Policlinico Gemelli di Roma. Armida si spegne serenamente il 15 agosto, a Marzio (Varese). La sua tomba sitrova adesso nella cripta della Cappella dell’Università del Sacro Cuore a Milano.
Il processo di beatificazione si è concluso il 30 aprile 2022 a Milano, quando Armida è stata proclamata beata, nel Duomo di Milano.
BIBLIOGRAFIA
- ERNESTO PREZIOSI (a cura di), Cara sorella maggiore… La nascita della Gioventù Femminile, Lettere ad Armida Barelli dalle Diocesi Italiane (1918-1921), Vita e Pensiero, Milano 2022.
- TIZIANA FERRARIO - ERNESTO PREZIOSI (a cura di), Armida Barelli, nulla sarebbe possibile senza di lei, Verona, 2021.
- ARMIDA BARELLI, La sorella maggiore racconta…, Milano, 1948; Milano 1981.
- LAURA BADARACCHI, Armida Barelli – Profezia e misisone di una laica nel Novecento, edizioni Paoline, 2022
- ERNESTO PREZIOSI, La zingara del buon Dio – Armida Barelli storia di una donna che ha cambiato un’epoca, edizioni San Paolo, 2022