Rosa Ervina Plez (Elvina) era nata a Romans d'Isonzo (GO) il 15 maggio 1911 da Caterina Poian e Giacomo Plez.
Per molti anni e per molte giovani di Romans è stata una persona molto importante e una figura di riferimento. Da subito coinvolta nel circolo femminile dell'Azione Cattolica (nato nel 1925 sotto la guida del parroco don Ernesto Galupin), dette prova di una grande sensibilità e forte spiritualità.
Del circolo stesso poi nel dopoguerra divenne anche responsabile, in particolare curava il teatro, dove esprimeva le sue doti artistiche.
Era solita partecipare quotidianamente alla celebrazione eucaristica. A chi le chiedeva se non le pesasse alzarsi ogni giorno (a quei tempi la messa era alle 6 del mattino), rispondeva che per lei la S. Messa era come un momento di riposo intenso in cui recuperare le energie necessarie per vivere la giornata. Era molto assidua anche nella recita del Rosario.
Molto importante per la sua formazione fu il rapporto instaurato con l'allora parroco don Ernesto Galupin. Il suo impegno era a tutto campo: dalla formazione di altre giovani, che seguiva nei circoli, alla preparazione delle celebrazioni.
A quel tempo infatti durante la tradizionale processione dell'Assunta i bambini erano vestiti da paggetti e le bambine da angeli e lei aveva curato la realizzazione dei vestiti, fatti a mano con grande maestria, nonostante le difficoltà economiche del tempo. Di mestiere Elvina era una bravissima magliaia.
Collaborò con il parroco per l'organizzazione di un pellegrinaggio a Roma in occasione dell'Anno Santo del 1950 indetto da Papa Pio XII.
Ricordiamo un particolare della sua attenzione verso i ragazzi e i giovani: durante l'estate era solita recarsi al torrente Judrio, dove i ragazzi del paese andavano a tuffarsi e nuotare, per controllare che non succedesse nulla di grave e sedendosi su una pietra intenta a cucire li osservava a distanza.
Nel 1956, seguì il marito Alberto Calligaris (anche lui impegnato in Parrocchia e per alcuni anni presidente dell'Azione Cattolica a Romans) che per motivi di lavoro si trasferì a Roma. Anche nella capitale continuò il suo impegno inserendosi nei gruppi locali di Azione Cattolica. In particolare assieme al genero riuscì a fondare una parrocchia in una zona allora periferica in forte espansione.
Dal 9 al 18 maggio 1967 partecipò ad un pellegrinaggio in Terra Santa, del quale ha lasciato un diario, scritto per la sua cara amica Gioia Cechet, in cui descrive la visita «alla chiesa dell'Annunciazione e alla sinagoga dove andava Gesù coi genitori a pregare e un giorno lui stesso ha letto un passo del profeta Isaia ... , al pomeriggio ci siamo fermati a guardare Nain in distanza ed io ho raccolto delle spighe di frumento, proprio in quei campi dove Gesù disse che la messe è molta ma gli operai sono pochi…».
Tutto il suo slancio spirituale e la sua testimonianza di fede sono ricordati a Romans e proseguono nel lavoro e nell’impegno della sua discendenza. Ad esempio il nipote Stefano Del Bove, figlio di Rosa Maria, è sacerdote gesuita e attualmente insegna all'Università Gregoriana a Roma.
Elvina Plez morì a Roma il 21 ottobre 1972.